La comunicazione è alla base della nostra vita privata e lavorativa: dalla trasmissione di informazioni alla condivisione di emozioni, tutti abbiamo bisogno di relazionarci con le persone che ci circondano. Con l’arrivo delle nuove tecnologie, sono in tanti a chiedersi come sia cambiato e come cambierà il nostro modo di comunicare. Quello che possiamo prevedere è che la comunicazione non smetterà mai di esistere. Di conseguenza, le capacità comunicative rimarranno centrali nel mondo del lavoro: come scrive il noto imprenditore britannico Richard Branson, fondatore del gruppo Virgin, “la comunicazione è la skill più importante che ogni leader dovrebbe avere”.

Dalle relazioni produttive con i colleghi, i clienti e i collaboratori, ai feedback più mirati, fino all’assegnazione precisa di deleghe e responsabilità, i vantaggi di una buona capacità comunicativa sul posto di lavoro sono tanti ed evidenti. La buona notizia è che la comunicazione si più raffinare: come spiega Brian Tracy, stimato formatore e consulente aziendale, “è come imparare ad andare in bicicletta o scrivere. Se ti impegni abbastanza, puoi rapidamente migliorare la qualità di ogni aspetto della tua vita”.

Prima di migliorare le proprie capacità, è fondamentale conoscere i principi che regolano la comunicazione. Scopriamoli insieme.

I tre livelli della comunicazione

Quando ci relazioniamo con altre persone, non contano solo le parole. Fondamentali sono anche i gesti, il tono di voce, la postura, la velocità; sono tutti segnali che raccontano i pensieri e le sensazioni di ciascun interlocutore.

Sono tre i livelli della comunicazione da tenere in considerazione:

  • comunicazione verbale, costituita dalle parole che usiamo quando parliamo o scriviamo. Di solito è il livello che conosciamo meglio e a cui diamo maggiore attenzione
  • comunicazione paraverbale, ovvero il modo in cui diciamo qualcosa. Velocità, tono, timbro e volume della voce sono gli indicatori della comunicazione orale; punteggiatura e lunghezza dei periodi sono invece gli elementi che danno ritmo alla comunicazione scritta
  • comunicazione non verbale, ovvero tutto quello che si trasmette inconsciamente attraverso la postura, i movimenti, la posizione occupata nello spazio, l’espressione del viso

Spesso non siamo consapevoli dell’importanza degli elementi della comunicazione paraverbale e non verbale: secondo uno studio dello psicologo Albert Mehrabian, solo il 7% del messaggio comunicativo viene dedotto dal livello non verbale.

 

 

I cinque assiomi della comunicazione

Riprendiamo i cinque assiomi della comunicazione identificati da Paul Watzlawick, importante esponente della Scuola di Palo Alto, e descritti nel libro Pragmatica della comunicazione umana (1967).

  • Non si può non comunicare

Dobbiamo ricordarci che non contano solo le parole. Qualunque comportamento, infatti, è una comunicazione: dato che è impossibile non avere un comportamento, la non-comunicazione non può esistere. Ogni nostro atteggiamento, ogni scelta e ogni oggetto che portiamo comunicano qualcosa agli altri e a noi stessi. Partendo da questa consapevolezza dobbiamo prestare più attenzione a quello che comunichiamo senza le parole.

  • Ogni comunicazione ha due livelli

Le interazioni tra individui hanno un primo livello di contenuto, ovvero cosa si sta comunicando, e un secondo livello di relazione, ovvero che tipo di relazione si vuole istaurare. Per fare un esempio: la stessa frase “chiudi la porta” può essere detta con un tono pacato o un tono aggressivo. Il tono di voce, la scelta delle parole e il contesto determinano il tipo di relazione che vogliamo instaurare. Non sottovalutiamoli.

  • Il flusso comunicativo è espresso secondo la punteggiatura degli eventi

A seconda della punteggiatura (ordine) che ciascuno di noi dà agli eventi, il significato della comunicazione e la visione della realtà cambiano. Nella vita di coppia, per esempio, una moglie potrebbe lamentarsi che il marito sia sempre taciturno e alzare la voce; il marito, a sua volta, potrebbe ribattere che il suo silenzio sia solo una reazione ai rimproveri della moglie.

  • Comunicazione digitale e analogica

La comunicazione analogica si basa sulla somiglianza tra la comunicazione e l’oggetto della comunicazione: rientrano in essa la comunicazione non verbale e l’utilizzo di immagini. La comunicazione digitale (o numerica) riguarda invece l’uso delle parole: sono i segni arbitrari e convenzionali che utilizziamo per designare qualcosa, senza che ci sia alcun legame logico.

  • Interazioni simmetriche e complementari

Le relazioni simmetriche sono quelle che avvengono quando gli interlocutori si considerano sullo stesso piano e non vogliono prevalere l’uno sull’altro. Le relazioni complementari, invece, si hanno quando non ci si considera allo stesso livello: uno dei due interlocutori si trova in una posizione superiore, mentre l’alto in una subordinata. Le relazioni tra manager e dipendenti, per esempio, appartengono spesso alla seconda categoria.