Nelle relazioni personali, in riunione con i colleghi, a confronto con il capo: quanto contano per te i feedback? Ricevere un riscontro sulla base di quello che si è fatto spesso è molto importante, non solamente per una mera gratificazione personale ma anche e soprattutto per valutare eventuali aree di miglioramento. Non è sempre facile accettare feedback, soprattutto in ambito lavorativo: ecco allora qualche piccola accortezza da prendere per accogliere serenamente i feedback imparando a farne tesoro…o anche soltanto per saperli mettere da parte senza troppi problemi.

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Feedback sul lavoro: come accettarli serenamente?

La prima cosa da fare è…niente”: questo suggerisce un interessante articolo di Harvard Business Review riguardo a cosa fare l’attimo dopo aver ricevuto un feedback poco chiaro e convincente dal proprio capo. E in effetti, la prima non-azione da compiere dovrebbe proprio essere quella di fermarsi un attimo a riflettere su quanto ci è stato appena detto.

Una reazione istintiva, tendente al negativo, è più che normale: davanti a un qualunque feedback non molto esplicito si tende a mettersi sulla difensiva. HBR fa l’esempio di un direttore creativo di agenzia che si sente dire dal proprio responsabile: “Sii più creativo”.

Davanti a un commento del genere viene naturale porsi mille domande, magari cadendo nello sconforto di non riuscire a far bene il proprio lavoro.

Ma quello che gli esperti consigliano è, innanzitutto, di rallentare: per capire appieno un feedback c’è bisogno di tempo e di riflessione a mente fredda per metabolizzarlo e analizzarlo.

 

Comprendere il feedback: l’importanza di porre domande

Un feedback non è mai parte di un immediato passato, ma continua a esserci anche nel futuro. Un commento o un riscontro ha sempre un punto d’ inizio e può protrarsi anche in un momento successivo, per tenere a mente dove e come si può migliorare.

Per questo è essenziale porre tutte le domande necessarie a capire meglio il feedback ricevuto. Ci hai mai pensato? A volte si rimane male per un commento generico o semplicemente per un riscontro non del tutto chiaro. Per dipanare qualunque dubbio, HBR suggerisce di “controllare tutti gli angoli ciechi”, ponendo tra le altre anche due domande fondamentali inerenti al feedback ricevuto: “Che cosa c’è di sbagliato?” e “Che cosa potrebbe essere migliore?”.

D’altra parte, la chiarezza e la coerenza rappresentano le basi di qualunque rapporto, a maggior ragione quelli instaurati sul lavoro.

In conclusione, stop ai timori e alle paure dei feedback: anche in questo caso, la chiave di volta sta nel farsi (e nel fare) delle domande, scegliendo poi liberamente l’atteggiamento migliore da assumere per accettare (oppure no!) il riscontro ricevuto.

 

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