Cos'è il quiet quitting?
Con il termine quiet quitting ci si riferisce all'esecuzione dei requisiti minimi del proprio lavoro e all'impiego di tempo, sforzi ed entusiasmo non superiori allo stretto necessario. Questo per un’azienda, piccola o grande che sia, costituisce un grandissimo problema. Secondo il report “State of The Global Workplace” realizzato questo 2023, il 59% dei professionisti si trova in uno stato di quiet quitting e il 44% prova un elevato livello di stress.
Esiste una soluzione?
Ci si chiede se sia possibile modificare questa situazione, e la risposta è sì. Il report ci fornisce una risposta: serve una leadership nuova, attenta ai problemi dei collaboratori e capace di ascoltare le loro esigenze.
La caratteristica principale del “quiet quitting” è che coloro che sono demotivati non si sentono considerati e apprezzati da chi li guida, e sentono di non avere stimoli né lavorativi né di crescita. Infatti, alla domanda: “Cosa cambieresti nella tua azienda per renderla migliore?”, il 41% ha risposto Coinvolgimento e Cultura. La maggior parte dei dipendenti non si sente ascoltato dal proprio dirigente e afferma che nel proprio posto di lavoro una leadership c’è, ma non è incline al dialogo, ai compromessi o alla motivazione. Inoltre, emerge anche il pensiero che le vecchie generazioni di manager non riescano più a comprendere le esigenze estremamente complesse della società in cui ci troviamo oggi, e non riescono a cambiare le loro strategie lavorative che fino a qualche decennio fa potevano funzionare, ma che ora non sono più le migliori.
Viviamo in un'epoca estremamente complessa
In un periodo come quello attuale, caratterizzato da forti cambiamenti non solo lavorativi, dal Report emerge la necessità di riconfigurare il concetto di leader che deve essere trasformato in quella figura capace di guidare la propria azienda e i propri collaboratori verso un futuro più inclusivo e cooperativo. Infatti, più i collaboratori sono stimolati con mansioni dinamiche e creative, più questi saranno produttivi, non solo per l’azienda ma anche per la società; si potrebbe andare a colmare quella perdita di fatturato che si aggira intorno agli 8,8 miliardi di dollari, i quali ammontano al 9% del Pil mondiale.
Può sembrare una soluzione utopica, ma in realtà soprattutto le aziende “più giovani” stanno cercando di cambiare il modo in cui viene percepito il lavoro, il leader e l’azienda. Cercano di promuovere l’inclusività, la comunicazione tra colleghi e tra dipendente-dirigente, la motivazione intrinseca e un ambiente di lavoro sano e stimolante.
E tu cosa stai aspettando? Diventa un leader stimolante e motivatore per i tuoi colleghi e collaboratori.