Oggi parleremo di resilienza: l’incredibile capacità di superare un evento traumatico. Partendo dai meccanismi che ci caratterizzano come esseri umani, sposteremo gradualmente il nostro focus, per arrivare a quei sistemi che ti aiuteranno a rendere la tua azienda più incline alle trasformazioni, tipiche di questo particolare periodo storico.
Ci concentreremo su un percorso composto da 4 aree di studio:
SELF FOCUS: cosa succede nel nostro cervello nei momenti di crisi?
Fin dall’antichità l’uomo si è dotato di alcuni sistemi di difesa per affrontare le situazioni potenzialmente pericolose. Questi, come i bias cognitivi o le tre F della reazione al pericolo (fight, flight, freeze), inibiscono il funzionamento della corteccia prefrontale, in cui risiede il ragionamento e la capacità di valutare dati in modo critico.
Tralasciando le situazioni di reale pericolo, questi sistemi di allarme ci portano in una condizione assolutamente inadatta per giudicare o prendere decisioni. Fortunatamente per noi l’intervento dei lobi prefrontali aiuta a stemperare il loro effetto, per portarci verso uno stato più lucido e consapevole nei confronti di noi stessi, degli altri e dell’ambiente. Le situazioni di stress ci pongono quindi davanti a un bivio: da una parte c’è la paura, la chiusura e il rifiuto, mentre dall’altra c’è l’apertura, le domande e un nuovo modo di agire.
Se sei un leader la seconda strada sarà sicuramente molto più interessante per te. Può anche essere rafforzata da pratiche di attenzione e presenza come la Mindfulness e la meditazione, che come citano oramai molte riviste di settore (tra le quali Harvard Business Review), è uno degli strumenti più efficaci in caso di crisi.
Conoscere questi meccanismi del nostro cervello può aiutarti a compiere delle scelte più sagge, ma a volte non puoi fare a meno che cadere nella “trappola”. Salvo che tu non ti avvalga del tuo team.
TEAM FOCUS: come hai coltivato il tuo team finora?
La complessità e velocità degli scenari che si aprono nei tempi di crisi non sono gestibili da una sola persona: è necessaria la forza, la determinazione e la creatività del team.
Ci sono tuttavia delle sfide che il tuo team dovrà comunque superare. Una di queste è sicuramente il problema del cambio di abitudini, soprattutto quelle comunicative.
Ti sei mai chiesto con quale mezzo mandare un messaggio, entro quando mandare una risposta, chi informare, a chi chiedere? No? Questo perché la comunicazione tra le persone di un team è un complesso sistema di abitudini, spesso anche inconsapevoli. Tuttavia è proprio nei momenti di cambiamento, come cambi di personale, di sede o di tecnologia, che queste abitudini tendono a cadere.
Certo, i sistemi umani, una volta che sono stati perturbati, evolvono sempre verso un nuovo equilibrio. Ma di quale tipo? E con quali tempi? Devi agire proprio su questi punti. Come? Creando sinergia, ovvero facendo leva sui cambiamenti per produrre soluzioni nuove e inclusive.
Una delle competenze più straordinarie che hai a disposizione per creare sinergia è l’ascolto. Proprio come se fosse un muscolo, infatti, devi allenare questa competenza per raggiungere livelli sempre più alti, fino a quando la sinergia nel tuo team sarà così elevata da superare qualsiasi tipo di divisione e conflitto.
BUSINESS FOCUS: come reagisce la tua azienda all’ambiente circostante?
Ipotizziamo che le aziende siano organismi in un ecosistema. Avrai notato anche tu che l’ambiente di questi organismi, nel corso degli ultimi anni, si è reso sempre più ostile. Tra i grandi motori del cambiamento, oltre alla recente pandemia di Covid-19, ci sono l’evoluzione tecnologica, i cambiamenti climatici e le trasformazioni culturali.
Come può quindi la tua azienda sopravvivere e prosperare in questo ambiente in costante trasformazione?
Nel mondo aziendale, il paradigma più semplice e fruttuoso è quello sintetizzato nell’acronimo VUCA. Si tratta di una terminologia presa in prestito dalle scuole militari americane dove, da un po’ di anni, insegnano agli ufficiali a pensare in termini di:
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- VOLATILITY (volatilità): la velocità e la portata dei cambiamenti sono aumentati;
- UNCERTAINTY (incertezza): il mondo non è predicibile guardando al passato;
- COMPLEXITY (complessità): viviamo in una realtà complessa e interconnessa;
- AMBIGUITY (ambiguità): interpretare dati e prendere decisioni è sempre più difficile.
Guardare il mondo con questi occhi ci permette di interagire con la nuova realtà socio-economica in maniera più efficiente. L’acronimo VUCA si trasforma allora in un programma di allenamento ben preciso per interagire con l’ambiente contemporaneo:
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- VISION (visione): sviluppare una visione a lungo termine;
- UNDERSTANDING (comprensione): fermarsi per ascoltare in profondità i segnali che arrivano da sé stessi, dal team e dai mercati;
- CLARITY (chiarezza): semplificare i sistemi;
- AGILITY (agilità): adottare diversi punti di vista e scegliere in maniera inclusiva.
FUTURE FOCUS: choc da futuro o futuro da choc?
Come affermato nel famoso libro di Toffler del 1970, Lo Choc del Futuro, troppi cambiamenti troppo rapidi traumatizzano individui e intere società. È infatti cambiato il modo di percepire il mondo, di pensare, di agire. Ed ecco che ti ritrovi a pensare: “va tutto male”, “è la fine”, “non ci riprenderemo più”… e purtroppo ci credi.
Questo è il cosiddetto choc da futuro… ma cos’è il futuro da choc?
“Pensate al mondo. Le cose vanno male e sembrano destinate a peggiorare, giusto? O almeno questa è l’immagine che tutti vedono nei media e si imprimono nella mente. Io la chiamo visione iperdrammatica del mondo. Infatti, anno dopo anno, il mondo migliora. Nonostante le enormi difficoltà, abbiamo fatto progressi straordinari. Questa è la visione del mondo basata sui fatti”. Hans Rosling
Ricorda che in un tempo di grandi sfide ci sono anche grandi opportunità e, se è vero che “il miglior modo per predire il tuo futuro è crearlo” (Abraham Lincoln), allora noi ti a suggeriamo di RICREARE IL TUO FUTURO SIN DA ORA.
Foto di Drmakete Lab